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Ci sarà bisogno di un lettore attivo, o meglio, "interattivo" - se si prendono alla lettera le istruzioni per l'indice che chiudono il volume - per attraversare questa raccolta di racconti facendone non solo una lettura piacevole, ma un'esperienza. È a questo, nientemeno, che chiama una scrittura intenzionalmente appesa a molti fili diversi. Chi ci si vorrà immergere si troverà sfidato a scovare grimaldelli con cui far saltare i lucchetti narrativi che ne custodiscono il senso. Così, al di sotto di una semplicità subito fruibile, potrà comparire uno strano genere di struttura - fluida, verrebbe da dire - entro cui 'leggere' valga anche 'collegare', 'intersecare', 'raccogliere', secondo possibilità svariate che non dipendono più solo da chi ha scritto, ma altrettanto dal vissuto e dalla sensibilità di chi si confronti con i temi del libro: "la povertà"... "il Veneto"... "la montagna",... "l'amore, forse".